Per questo post è stata fatta una accurata ricerca nel web, e tra alcuni prodotti poi provati ed altri “irragiungibili” ne è venuta fuori una selezione abbastanza interessante…
Questa cavalcata nel Food Extra lusso inizia con prodotti naturali, presentati alla vendita con la sola manipolazione dell’uomo per rendere il prodotto pulito e commestibile.
Vediamo quindi, quali i più “intriganti”:
Caviale Bianco Iraniano

Detto anche Beluga almas, è molto difficile da trovare e acquistare. Questo particolare tipo di Caviale è ricavato da storioni del Mar Caspio di più di 100 anni d’età, risulta essere di colore praticamente bianco, più è chiaro, infatti, e più risulta essere anziano lo storione da cui vengono le uova. “Almas” in russo vuol dire “diamante” ecco perché il suo valore è schizzato alle stelle, tanto da essere venduto all’interno di un contenitore in metallo che è bagnato in oro 24 carati. Per poter quindi portare a casa un chilo di prodotto, bisognerà spendere la “modica” cifra di 25.000 dollari
Il Manzo di Kobe

Questo speciale tipo di carne, è il prodotto dell’allevamento della razza bovina Tajima, una particolare delle quattro razze wagyu presenti in Giappone (è per questo che è chiamata anche carne wagyu), non incrociata a nessun altra. Questi animali sono selezionati attentamente e cresciuti in condizioni tranquille e salubri, per aumentare la qualità della carne. Il bovino si caratterizza per il manto nero lucido e per la stazza importante, ma non eccessiva. L’alimentazione degli animali deve essere a base di riso, fieno e grano. Con periodicità gli animali vengono massaggiati per svegliarne i muscoli al fine di ovviare al poco movimento che fanno: per una buona carne di Kobe il massaggio è fondamentale. La carne di Kobe ha un prezzo al chilo di circa 300 euro: una bistecca al ristorante, quindi, può costare anche 1.000 euro. Fortunatamente il successo del prodotto fa sì che la si possa trovare anche nei supermercati. Il prezzo elevato, tuttavia, della carne di Kobe rende difficile trovare dove comprarla e comporta spesso di doverla ordinare, anche online.
Il Tartufo bianco

il Magnatum Pico – detto anche volgarmente (e erroneamente) bianco d’Alba, è il più pregiato dei tartufi e nasce non solo nell’albese, ma anche nell’area di Urbino, in Abruzzo (in misura minore), nel Molise e se ne sono ritrovati anche degli esemplari più a sud. Il suo prezzo di vendita è vario e può arrivare fino a 600 dollari l’etto (400 euro). Da ricordare l’eccezionale vendita ad un asta a Hong Kong di un esemplare di 1.500 grammi (1.5 kg) a 160,406 dollari acquistato da una coppia del posto (circa 8200 euro al kg !)
Meloni Yubari

E’ considerato il melone più dolce al mondo (si chiama “il re”) e dalla forma tondeggiante perfetta. Questi meloni, della varietà cantalupo provengono appunto, da Yubari, cittadina giapponese della prefettura di Hokkaido in Giappone, e sono una rarità anche nella stessa isola di provenienza. Vengono sottoposti a una rigorosa selezione prima di essere venduti all’asta. Tradizionalmente vengono venduti in coppia (costo della coppia: 22.000 Dollari!!!).
Dansuke

un anguria Giapponese viene coltivata solo nell’isola settentrionale di Hokkaido, in Giappone, ed è davvero molto ma molto rara e il suo sapore è insuperabile. E’ nota per la sua buccia nera e lucida. Più o meno ha la stessa consistenza dei nostri cocomeri, ma ha un livello di dolcezza completamente diverso. Dato il prezzo che ci impedisce di assaggiarlo, non ci resta che fidarci sulla parola. Un’anguria nera da 8 kg di questa qualità è stata venduta per il prezzo record di 6.100 dollari in Giappone.
Funghi Matsutake

Dall’odore caratteristico decisamente speziato, anche se ricorda ad alcuni consumatori formaggi particolarmente maturi o intensi. Il notevole odore e sapore del fungo può essere troppo per alcune persone che preferiscono i funghi più aromatici. In Giappone, questi funghi sono considerati una prelibatezza autunnale. crescono solo nelle foreste di pini del Giappone, in un preciso momento dell’anno. I funghi matsutake sono famosi per il loro aroma fruttato e speziato e il sapore e odore inconfondibili. Il prezzo? 1.000 dollari l’uno. il loro elevato prezzo (700 euro al kilo) è dovuto al fatto che gl’alberi sui quali crescono sono attaccati da un particolare batterio che ne sta facendo dimezzare la produzione oltre al fatto che sono famosi e riconosciuti come sapore in tutto il mondo.
Patate “A Bonnotte”

Normalmente, consideriamo le patate come un alimento a basso costo. Non tutte, però. La patata più costosa del mondo è una varietà dalla Francia – “La Bonnotte”. Solo 100 tonnellate sono coltivate ogni anno ed esclusivamente nella isola Noirmourtier. E’ così costosa perchè la fecondazione richiede una particolare coltura del territorio con alghe e con clima mite. Dato che questa specie è quasi estinta, la battaglia su questa varietà è grande, 1 chilo di patate può costare fino a 500 euro
Il Kopi Luwak

è uno dei tipi di caffè più rari e costosi al mondo: negli Stati Uniti è arrivato a costare diverse centinaia di dollari alla libbra ( 1 libbra= 453 grammi circa ). Nel 2008 era venduto a 324 sterline al chilo e, miscelato con caffè Jamaican Blue Mountain a 50 sterline alla tazza. Nel 2012 era in vendita ad un prezzo di 130 dollari all’etto.
Oggi il Kopi Luwak è il caffè più costoso al mondo arrivando a costare anche circa 70 euro a tazzina.
La vendita avviene principalmente in Asia Orientale (Giappone e Corea del Sud), Europa e Stati Uniti.
Il kopi luwak è un tipo di caffè prodotto con chicchi (di bacche ingerite e solo parzialmente digerite) e defecati dalla civetta delle palme comune.
Il nome deriva dall’indonesiano Kopi, caffè, e Luwak, è nome locale di questo animaletto simile al furetto. Contemporaneamente alla diffusione del Kopi Luwak stanno aumentando le preoccupazioni
in merito alle condizioni degli animali catturati ed impiegati per la produzione del caffè. Inizialmente, i semi di caffè erano raccolti dagli escrementi degli animali selvatici ma l’insolito processo produttivo e la rarità ne hanno determinato ben presto un aumento di prezzo. Quindi, nel sud-est asiatico sono sorti allevamenti intensivi di zibetti tenuti in gabbia in batteria e alimentati forzatamente.
Secondo Chris Shepherd dell’ONG Traffic “Le condizioni sono pessime, simili a quelle dei polli in batteria. Gli animali sono catturati e devono affrontare condizioni orribili. Lottano per stare assieme ma sono divisi e devono sopportare una dieta povera e gabbie minuscole. Il tasso di mortalità è altissimo e per alcune specie di Luwak c’è un rischio di conservazione. È una spirale fuori controllo.”
Lo stesso Tony Wild, il commerciante di caffè che ha fatto scoprire all’occidente il Kopi Luwak, ha deciso di non sostenere questo metodo di produzione per la crudeltà sugli animali e ha lanciato la campagna “Cut the Crap” per fermarne l’utilizzo.
In seguito alla campagna a anche il grande magazzino Harrods dovette temporaneamente ritirare il prodotto dai propri scaffali e cambiato fornitori.